Scrittrice irlandese. Laureatasi ad
Oxford, insegnò Filosofia al Saint Anne's College dal 1948 al 1963. Nella
sua narrativa si può distinguere una prima produzione caratterizzata da
personaggi combattuti tra pulsioni erotiche e ricerca mistica, inseriti in una
trama ricca di colpi di scena, una caratteristica che sarà un suo marchio
di fabbrica (
Sotto la rete, 1954;
Il castello di sabbia, 1957;
La campana, 1958;
Una testa tagliata, 1961). Una seconda fase
della produzione della
M. è invece contraddistinta da
opportunistiche adesioni alle effimere mode del tempo, dal melodramma al sesso,
dallo spionismo al gotico (
L'unicorno, 1963;
Il rosso e il verde,
1965;
Il tempo degli angeli, 1966;
Il sogno di Bruno, 1969;
Il
principe nero, 1973;
Il mare, il mare, 1978). La scrittrice è
spesso attratta da toni moralistici o da pamphlet, come in
Suore e
soldati (1980) o in
Il libro e la fratellanza (1987), elaborato
spaccato del radicalismo disilluso. Costruiti secondo trame complesse e
meticolose, i romanzi della
M. sono basati sui grandi giochi d'amore,
peripezie e catastrofi, risoluzioni
deus ex machina e ricostruzioni di
equilibri finali che ricompongono ogni disarmonia. Simbolismo, sentimentalismo,
ambiguità sono fra i tratti più tipici della narrativa della
M., la cui opera è oggetto di pareri critici assai discordi
(Dublino 1919 - Oxford 1999).